(Nota: Ho visitato la retrospettiva di Daido Moriyama a Berlino nell’estate del 2023. Avevo preso alcuni appunti all’epoca, ma solo ora ho deciso di elaborare un articolo completo, integrando le mie impressioni con informazioni più dettagliate sulla vita e l’opera del fotografo.)
Da sempre affascinato dal lavoro di Daido Moriyama, ho finalmente avuto l’opportunità di immergermi nella sua opera in occasione della retrospettiva alla C/O Berlin. L’esposizione ha confermato la mia ammirazione per un artista che ha saputo catturare l’essenza della vita con un’intensità unica.
Moriyama non è un semplice fotografo: è un rivoluzionario visivo che ha completamente scardinato l’idea stessa di immagine nel Giappone del dopoguerra. La mostra, un viaggio emozionante attraverso sessant’anni di produzione artistica, mi ha fatto letteralmente trattenere il respiro, rivelando l’evoluzione di un maestro che ha fatto dell’imperfezione la sua firma estetica più riconoscibile. Ogni fotografia sembrava urlare la sua storia. Era come se Moriyama stesse sussurrando: “Guarda oltre la perfezione tecnica, cerca l’anima dell’immagine”.
Lo stile fotografico di Daido Moriyama, spesso descritto con l’espressione giapponese “are, bure, boke” (granuloso, sfocato, fuori fuoco), si configura come una potente reazione al clima culturale del Giappone del dopoguerra e una decisa presa di distanza dalle immagini nitide e perfette che dominavano la fotografia documentaria e commerciale dell’epoca.
Abbracciando l’imperfezione, Moriyama utilizzava spesso macchine fotografiche compatte ed economiche per ottenere immagini volutamente granulose e sfocate. Scattava frequentemente senza guardare nel mirino, catturando la realtà in modo istintivo e immediato. Il suo obiettivo era creare un nuovo linguaggio fotografico capace di trascendere i limiti della parola scritta, offrendo frammenti di realtà ineffabili.
Le sue fotografie sono caratterizzate da:
- Alto contrasto: un gioco di luci e ombre che crea immagini drammatiche e suggestive. Questo forte contrasto è una costante nel lavoro di Moriyama, sia nel periodo analogico che in quello digitale. Quando lavorava con la pellicola, questo effetto era ottenuto attraverso lo sviluppo con rivelatori che esaltavano il contrasto, come l’Ilford ID-11 o il Kodak D-76, spesso con tempi di sviluppo prolungati e l’uso di carte da stampa a contrasto elevato (grado 4 o 5). In digitale, Moriyama continua a perseguire questo contrasto estremo attraverso la post-produzione, utilizzando probabilmente software come Adobe Lightroom o Photoshop per regolare luminosità, ombre e neri, portando spesso le immagini al limite del bianco e nero assoluto. Questo approccio crea un’atmosfera intensa e drammatica, accentuando la forza espressiva delle sue immagini.
- Grana pesante: elemento fondante del suo stile, che conferisce alle immagini un aspetto ruvido e materico. La grana è un elemento distintivo del lavoro di Moriyama, strettamente legato alla sua tecnica. Nell’era della pellicola, questo effetto era ottenuto principalmente attraverso l’uso di pellicole ad alta sensibilità (ISO elevati come 400, 1600 o persino 3200, come Ilford Delta 3200, Kodak Tri-X 400 o Fuji Neopan 1600), spesso spinte in sviluppo (push processing) per aumentarne ulteriormente la sensibilità e il contrasto. L’uso di fotocamere compatte come la Ricoh GR, con i loro obiettivi spesso luminosi, contribuiva a questo effetto. In digitale, Moriyama cerca di replicare questa grana attraverso diversi metodi: scattando a ISO elevati quando necessario, ma soprattutto attraverso la post-produzione, dove utilizza probabilmente software come Silver Efex Pro (Nik Collection) o aggiunge grana artificiale per simulare l’aspetto delle sue pellicole preferite. Questo conferisce alle immagini digitali un aspetto tattile e materico che richiama le sue opere analogiche.
- Angoli insoliti: una sperimentazione con prospettive inaspettate che catturano la realtà da punti di vista inediti.
- Soggetti urbani: le strade di Tokyo, con la loro frenesia e il loro caos, fonte inesauribile di ispirazione.
- Rappresentazione della società giapponese: una documentazione della trasformazione del Giappone nel dopoguerra, con le sue contraddizioni e i suoi conflitti. Attraverso le sue fotografie, Moriyama ha offerto una visione cruda e spesso disarmonica di questa trasformazione, catturando le tensioni e le contraddizioni di un paese che si stava rapidamente trasformando sotto l’influenza americana.
Diversi aspetti chiave emergono dalla sua documentazione:
- Scontro tra tradizione e modernità: Le fotografie di Moriyama mostrano lo scontro tra la cultura tradizionale giapponese e l’ondata della cultura americana. Questo contrasto è stato evidenziato anche nella mostra al C/O Berlin, che ha messo in luce lo spirito frenetico di Tokyo tra gli anni ’60 e ’80. Un esempio emblematico si trova nel suo libro del 1968 Japan: A Photo Theater, dove immagini di spettacoli Kabuki e del gruppo teatrale d’avanguardia Tenjō Sajiki si mescolano a scene di vita quotidiana, con donne in abiti tradizionali accanto alle imponenti auto americane.
- Occidentalizzazione e consumismo: Moriyama ha catturato l’impatto dell’occidentalizzazione e del consumismo sulla società giapponese, specialmente a Tokyo. Le sue fotografie di insegne al neon, pubblicità e prodotti occidentali riflettono l’adozione di nuovi stili di vita e modelli di consumo. La serie Accidents: Premeditated or Not (1969) esplora la diffusione delle immagini di stampa dopo l’assassinio di Robert F. Kennedy, riflettendo sul crescente divario tra eventi reali e il loro consumo mediatico. Questa serie, influenzata dal concetto di “società dello spettacolo” di Guy Debord, evidenzia la saturazione del mondo di immagini in cui l’apparenza della realtà assume la stessa importanza della realtà stessa.
- Urbanizzazione e alienazione: Le fotografie di Moriyama, spesso granulose e sfocate, catturano il ritmo frenetico e l’alienazione della vita urbana a Tokyo. I suoi soggetti sono spesso persone anonime nelle strade affollate, colte in momenti fugaci e frammentari. Il suo stile are, bure, bokeh (granuloso, sfocato e fuori fuoco) si allineava perfettamente con l’estetica della rivista Provoke, che mirava a rappresentare la realtà in modo più immediato e viscerale.
- Sessualità e repressione: Moriyama ha esplorato anche il tema della sessualità in un contesto di profondo cambiamento sociale. Le sue fotografie, come la serie Eros (1969), mostrano una visione provocatoria e a volte inquietante della sessualità, mettendo in discussione le norme sociali e la repressione del desiderio individuale sotto il capitalismo.
Moriyama rifiutava i principi estetici modernisti e l’idea di una fotografia oggettiva. Per lui, la fotografia era un mezzo per esprimere la propria visione soggettiva del mondo, un modo per fissare il tempo e la memoria. Le sue immagini sono frammenti di un puzzle incompleto, che offrono uno sguardo crudo e autentico sulla realtà.
La sua influenza sulla fotografia contemporanea è innegabile. Lo stile “are, bure, boke” ha ispirato generazioni di fotografi, che ne hanno abbracciato l’estetica anticonformista e la libertà espressiva. La sua eredità continua a vivere nelle opere di molti artisti contemporanei, alla ricerca di nuovi e originali modi di catturare la realtà, superando i confini della fotografia tradizionale.
Questo stile unico non è nato dal nulla, ma è frutto di diverse influenze artistiche e di un contesto sociale e politico ben definito. Tra le figure e i movimenti che hanno maggiormente influenzato Moriyama troviamo:
- Andy Warhol: Moriyama è stato profondamente colpito dalla tecnica serigrafica di Warhol e dall’estetica della riproduzione di massa. Questa influenza si manifesta anche nell’uso della serigrafia da parte di Moriyama per alcune sue opere, come le fotografie di incidenti stradali che richiamano la serie Death and Disaster di Warhol. L’eco di Warhol risuona anche nella serie Accident di Moriyama, ispirata alle qualità di produzione seriale tipiche del lavoro di Warhol.
- William Klein: Il fotografo americano William Klein, con il suo stile granuloso, sfocato e spesso fuori fuoco, ha avuto un impatto significativo sulla visione di Moriyama, in particolare per quanto riguarda la rappresentazione della città. Il libro di Klein del 1956, Life is Good and Good for You in New York, è stato una fonte di grande ispirazione.
- Movimento New Vision: Questo movimento, sviluppatosi tra le due guerre mondiali, ha incoraggiato i fotografi a sperimentare con nuove tecniche per spingere la fotografia verso nuove direzioni espressive. L’influenza di New Vision è evidente nell’approccio anticonformista di Moriyama e nel suo desiderio di sfidare le convenzioni del mezzo fotografico.
Oltre a queste influenze artistiche dirette, il contesto sociale e politico del Giappone del dopoguerra ha giocato un ruolo fondamentale. L’occupazione americana e la rapida occidentalizzazione della società giapponese hanno profondamente segnato il lavoro di Moriyama, le cui fotografie spesso catturano lo scontro tra la tradizione giapponese e l’influenza americana, riflettendo le tensioni e i cambiamenti