Dust, exhaustion and vintage

L'eroica
- 2014 -

— SOON IN ENGLISH —

Gaiole in Chianti è un paesino di nemmeno tremila anime immerso nelle colline a nord di Siena e dal 1997, nel primo weekend di ottobre, si trasforma nella capitale del ciclismo vintage.

L’Eroica, rigorosamente scritto con l’ “elle apostrofo”, è un richiamo per tantissimi appassionati di quel ciclismo pre-carbonio e senza i cambi tecnologici al manubrio e che vanta nella propria storia i nomi di Girardengo, Coppi e Bartali fino ad arrivare a Merckx e Gimondi; atleti che hanno reso leggendario il ciclismo, soprattutto per quelle immagini di sudore e fatica su strade bianche e salite infernali.
L’Eroica vuole preservare tutto questo.

Le regole sono abbastanza complicate, ma, riassumendo, per partecipare è sufficiente avere una bicicletta più vecchia dell’anno 1987, con i pedali con le gabbiette, le leve del cambio sul telaio e i cavi dei freni all’esterno del manubrio.
Al sabato, i partecipanti possono far verificare il proprio mezzo per omologarlo agli standard dell’Eroica.
La partenza è fissata nel centro del paese alle 5 di mattina della domenica: freddo cane e poche decine di spettatori, soprattutto i familiari di chi parte.

Gli Eroici si preparano ad affrontare un percorso temuto e ambito di 209 km: obbligatorio portare un faretto e tutto l’occorrente per ogni evenienza, visto che si tratterà di pedalare per tutta la giornata.
I passaggi all’interno del Castello di Brolio e - alle prime ore dell’alba - la discesa tra i vigneti con l’apparire delle torri di Siena all’orizzonte, per molti vale la partecipazione.
Gli appassionati che decidono di affrontare i percorsi più corti partono con il sole già nato; spesso si incontrano volti noti nel mondo del ciclismo come la pluricampionessa olandese Marianne Vos.

Al via si possono vedere mezzi di oltre cent’anni, con uno o due rapporti, dove bisogna girare la ruota posteriore per rendere la bicicletta più “agile” in salita oppure gruppi di elegantissimi personaggi con papillon e cappelli anni Trenta in sella a delle Bottecchia o delle Legnano che sembrano appena uscite dalla fabbrica.
Il successo dell’Eroica si deve alla passione per le bici d’epoca: i loro possessori, invece di lasciarle ammuffire in cantina, decidono di usarle come si faceva una volta su strade ripide e sterrate. Sembra una rivisitazione storica e un raduno di collezionisti. Alla fine c’è l’orgoglio per aver portato a termine il percorso; al traguardo però non c’è alcun vincitore perché L’Eroica non è una gara.

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